MEV(i) - Mortalità Evitabile (con intelligenza) - ed. 2018 |
deepnudeSu www.mortalitaevitabile.it è stato pubblicato il Rapporto MEV(i) 2018, aggiornato ai decessi per causa 2015. In questa edizione, oltre alla consueta analisi della mortalità evitabile per regione e provincia con la relativa classifica in base ai giorni perduti pro-capite, anche due focus: in concomitanza con il World Cancer Day, un approfondimento sui tumori evitabili per gruppi di cause; in relazione alla "supermortalità" dell'anno 2015, un approfondimento sui decessi fra gli ultra75enni con particolare riguardo alle infezioni respiratorie e alle altre malattie infettive.
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On-line il 4° Rapporto MEV(i) "Mortalità evitabile (con intelligenza)", aggiornato ai dati 2014 dei decessi per causa di fonte Istat. Il Progetto MEV(i), che nell’edizione 2017 adotta una classificazione revisionata in base alla lettura Eurostat, stima in oltre 103.000 le morti evitabili avvenute nel 2014 entro i primi 75 anni di vita, delle quali circa due terzi maschili (66.284 casi) e il restante terzo femminile (37.312 casi). Il Rapporto annuale pubblica la classifica provinciale, aperta da Treviso e chiusa da Napoli, aggiornata ai decessi per causa 2014 rilasciati dall’Istat nei giorni scorsi e conferma la generale diminuzione della mortalità evitabile in Italia nel corso degli ultimi anni, pur ribadendo anche un’evidente disparità geografica, a livello sia regionale che provinciale. I risultati tendono a confermare alcune caratteristiche territoriali già emerse nelle precedenti edizioni, come la presenza di Marche e Toscana nella zona alta della classifica e quella della Campania nella fascia più critica. Il Rapporto completo, la Banca Dati Indicatori ed altre risorse utili sono disponibili sul sito dedicato www.mortalitaevitabile.it. |
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Il 3° Rapporto MEV(i), pubblicato nel febbraio 2016, ha posto l'accento su alcune specifiche cause di morte, tra le quali incidenti e traumatismi. L'andamento per età di tali eventi ha suggerito di analizzare con maggiore attenzione la mortalità nelle età giovanili, dove risulta preponderante la quota di decessi per incidenti stradali, ai quali si affiancano in misura sensibile i decessi per altre cause violente, soprattutto suicidi e aggressioni, oltre alla mortalità per patologie oncologiche e del sistema circolatorio, in parte classificabile come evitabile. L'analisi è stata condotta sulla casistica del periodo 2009-2013, ultimo quinquennio a oggi disponibile in base ai dati ufficiali Istat, e porta a quantificare in oltre 40 alla settimana il numero di morti tra i 5 e i 29 anni di età. Lo Speciale MEV(i) Età Giovanili sottolinea inoltre una interessante variabilità territoriale per le diverse cause di morte analizzate, avendo Nebo Ricerche PA elaborato indicatori disaggregati per le principali aree geografiche (nord-ovest, nord-est, centro, sud, isole).
Il 23 maggio 2016 Eurostat ha diffuso i risultati di un'analisi sulla mortalità evitabile realizzato fra i Paesi dell’Unione Europea ed EFTA. Nebo Ricerche PA ha confrontato la sintesi dello studio condotto dall’Istituzione europea con l’esito dell’ultimo Rapporto MEV(i), edito lo scorso febbraio. Il confronto fra le due pubblicazioni evidenzia un analogo dato nazionale, circa 100.000 morti evitabili; inoltre, Nebo traduce l’analisi su base regionale "rileggendo" i dati alla luce della definizione Eurostat di mortalità evitabile. Lo Speciale MEV(i) Eurostat analizza i decessi definiti amenable (o “trattabili”) e quelli richiamati come preventable (o “prevenibili”), che insieme concorrono a definire il più vasto ambito della avoidable mortality, su base regionale. |
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